Desidero inaugurare questa immersiva esperienza virtuale con il mio breve resoconto dedicato al Press Tour incentrato sull’iconica Malvasia. Un viaggio che si snoda attraverso la storia, il territorio, antichi castelli e, soprattutto, itinerari di degustazione e narrazioni sulle produzioni vinicole delle aziende che hanno trasformato questo vino in un autentico emblema di eccellenza enologica.
Il Mito della Malvasia: Le Origini
La storia della Malvasia è un intreccio affascinante di parole e luoghi che si estende nel corso dei secoli, un nome che inizialmente sembrava esser sfuggito ai registri fino ai primi decenni del XIX secolo. Solo a partire dal XIII secolo iniziano ad emergere diverse citazioni legate al vino, piuttosto che al vitigno, presentando varianti come Malvagia, Marvasia e Manvasiae.
L’origine di questo nome si presume abbia radici nell’isola di Monemvasia, una località intrisa di storia che deriva dal nome di una città portuale greca situata ai piedi del monte Parnonas, nella parte meridionale del Peloponneso. Fondata nel 588 d.C., questa città fu annessa dalla Repubblica di Venezia nel 1419. Nel Medioevo era chiamata Monembasia o Monemvasia, con significati come “porto con una sola entrata”, trasformati successivamente in “Malfasia” e poi italianizzato in “Malvasia”.
Monemvasia era il punto di raccolta dei vini provenienti dalle numerose isole greche, in particolare da Creta (all’epoca chiamata Candia), da cui i Veneziani li diffusero prima nel Veneto e poi nel resto d’Europa.
Tornando alla trasformazione del nome in vino, si fa risalire al 1214, con la prima menzione ufficiale del vino Monemvasios, prodotto proprio nella città fortificata di Monemvasia. Tale menzione compare in un documento del 1214, scritto da Nicola Mesarites, arcivescovo di Efeso, che include anche vini provenienti da Chio, Lesbo e Eubea.
Grazie al contributo dei Veneziani, il commercio della Malvasia divenne particolarmente fiorente ed economicamente rilevante per la Repubblica, che addirittura incoraggiò la sua produzione a Creta e in numerose isole dell’Egeo a partire dal 1248. Prima dell’occupazione turca di Monemvasia nel 1540 e di Creta nel 1669, i Veneziani riuscirono a raccogliere tale varietà di vitigni.
Successivamente, queste varietà di vite si diffusero in tutto il bacino del Mediterraneo, lungo le coste dell’Adriatico e in varie regioni d’Italia. È principalmente grazie all’influenza dei Veneziani che oggi possediamo un vino ampiamente apprezzato nel Vecchio Continente, nelle corti più prestigiose, e consumato ed elogiato da figure storiche e illustri come Leonardo, Martin Lutero, Shakespeare, Dumas, Casanova, Goldoni, Garibaldi e D’Annunzio.
Questa storia affascinante, avvolta in un alone di mistero e ricercata attraverso i secoli, ha portato all’esistenza di ben 19 varietà di Malvasia solo in Italia. Un viaggio attraverso le pieghe della storia e dei gusti che hanno reso questa varietà vinicola un’icona rinomata e amata nel panorama enologico.
La Malvasia del Ducato nelle zone di Piacenza e Parma
Nelle pittoresche e fertili colline che si estendono tra Piacenza e Parma, prende vita un vino Malvasia unico, ottenuto attraverso la sapiente vinificazione dell’uva del vitigno Malvasia di Candia Aromatica. Questa zona, particolarmente favorevole, non solo per le condizioni climatiche ma anche per il terreno, costituisce un ambiente ideale per la coltivazione e la produzione di questo pregiato vino.
La Malvasia proveniente da queste terre viene elaborata in varie versioni e stili:
- Frizzante, presentata nelle forme secca, amabile e dolce.
- Ferma, mantenendo una struttura più stabile.
- Spumante, offerta nelle varianti Brut, Extra Dry e Dry.
- Attraverso il Metodo Classico.
- Utilizzando il Metodo Ancestrale.
- In versione Vendemmia Tardiva e Passita.
Queste diverse modalità di lavorazione conducono alla creazione di vini caratterizzati da:
- Variazioni di colore che sfumano in un giallo paglierino, con diverse gradazioni che dipendono dalle tecniche di vinificazione adottate.
- Un profumo gradevole e aromatico che abbraccia le sensazioni dell’ambiente circostante e della terra.
- Un sapore armonico e caratteristico che riflette l’unicità del territorio e del vitigno Malvasia, conferendo al palato un’esperienza gustativa ricca e distintiva.
Malvasia Myth Network e il Marchio
Il Malvasia Myth Network costituisce un progetto finalizzato a promuovere e ampliare la comprensione della storia legata alla Malvasia. Il suo obiettivo principale è quello di diffondere la conoscenza delle varie tipologie di Malvasia, offrendo uno spazio in cui condividere informazioni, esperienze e pratiche vinicole di eccellenza sia in Europa che a livello globale.
Il network è stato istituito con lo scopo primario di valorizzare diverse iniziative, tra cui la divulgazione della storia della Malvasia, la conoscenza dei vini e dei territori di produzione. Un obiettivo essenziale è quello di favorire l’unione tra produttori, ristoratori, commercianti e consumatori, creando un legame solidale che promuova la valorizzazione delle radici storiche e delle qualità distintive della Malvasia.
Questo connubio tra conoscenza storica, pratiche di produzione e la condivisione di esperienze mira a diffondere e consolidare l’apprezzamento per questa varietà vinicola sia tra coloro che la coltivano che tra chi ne gusta i frutti.
Comincia così il nostro viaggio dedicato al Mito della Malvasia. Conoscete questa tipologia di vino? Seguimi sulla pagina Facebook per essere aggiornati su tutte le novità della pagina o in alternativa puoi trovarmi su Instagram e Twitter.
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1 commento
Articolo esaustivo come sempre, sto recuperando tutte le tappe di Parma.
Sempre ottimi spunti!