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Rivalta: un borgo medievale tra storia, arte e sapori

Continua il nostro entusiasmante viaggio dedicato al Press Tour del Mito della Malvasia. In questa tappa, vi porterò a scoprire l’affascinante borgo di Rivalta, dove l’arte e i sapori si intrecciano in una storia indimenticabile. Vi racconterò la nostra esperienza, comprensiva del nostro soggiorno presso un accogliente hotel e di una deliziosa degustazione presso il ristorante del borgo, noto come Café di Rivalta.

Una Breve Storia di Rivalta

La storia di Rivalta risale a tempi antichi, con le prime tracce di insediamenti che risalgono all’epoca romana. Tuttavia, è nel periodo medievale che il borgo di Rivalta inizia a fiorire e ad acquisire importanza. Fu un centro strategico di difesa durante le guerre medievali tra le città-stato dell’Italia settentrionale e, come risultato, il maestoso castello di Rivalta fu costruito per proteggere la regione. La prima menzione documentata del castello risale al 1048.

Nel corso dei secoli, il castello passò attraverso diverse mani e subì varie trasformazioni architettoniche, diventando il maestoso edificio che possiamo ammirare oggi. Il borgo circostante, con le sue strade lastricate e le case di pietra, ha anch’esso una storia affascinante che risale a centinaia di anni fa.

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Il Borgo e il Castello di Rivalta

Il Castello di Rivalta è un sito storico affascinante che può vantare una lunga e ricca storia, risalente all’XI secolo, con radici che si estendono fino all’epoca romana, da cui deriva il suo nome attuale. Inizialmente, si ritiene che fosse utilizzato come torre di osservazione o castrum lungo una strada militare che attraversava la Valle del Trebbia. Dopo la caduta dell’Impero Romano, il castello divenne un insediamento longobardo noto come arimannia, poi venne trasformato in una fortezza franco a protezione della posizione strategica all’imboccatura della Val Trebbia, sulla via per Genova attraverso l’Appennino.

Nel XII secolo, il castello passò sotto il controllo dei Malaspina, poi ai Ripalta nel XIII secolo, e infine ai Landi di Cerreto nel XIV secolo. Quest’ultima famiglia ha mantenuto la proprietà del castello e del borgo di Rivalta per secoli, fino ai giorni nostri.

Membri della famiglia Landi hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia di Rivalta. Nel XIV secolo, Manfredo IV contribuì in modo significativo ai lavori di restauro e abbellimento del castello. Corrado Landi promosse lo sviluppo economico di Rivalta, trasformandola in una vivace città commerciale. Altri membri della famiglia difesero la residenza da vari assedi tra il Quattrocento e il Settecento. Nel 1895, la proprietà del castello e del borgo passò ai Conti Zanardi Landi, gli attuali proprietari, che hanno restaurato il complesso e lo hanno aperto al pubblico per visite guidate.

All’ingresso del borgo, è ancora possibile vedere tracce medievali nella torre semicircolare delle mura sud e nell’arco gotico vicino al maestoso “dongione”, una torre quadrata alta trentasei metri utilizzata come punto di osservazione e rifugio in caso di pericolo. Questa torre mostra ancora i segni dei colpi d’artiglieria subiti durante gli assedi.

Attraverso l’arco si accede alla Chiesa di San Martino, particolarmente venerata dai Longobardi. Sebbene l’edificio attuale risalga al Quattrocento, si fa riferimento a una struttura menzionata in documenti del 1025, che si crede risalga al periodo in cui Rivalta fungeva da sede dell’arimanno precedentemente citato.

Oltre al lussureggiante parco settecentesco vicino alla chiesa, spicca l’imponente struttura quadrangolare del castello, con una corte centrale d’onore. La parte medievale, con la sua distintiva merlatura e le mura doppie o triple, mostra come la struttura sia stata gradualmente adattata alle nuove armi da fuoco. Un esempio di questa evoluzione è rappresentato dalla torre circolare costruita nel Quattrocento.

Durante il Rinascimento, il castello unì le sue funzioni di fortezza e residenza nobiliare, subendo diverse trasformazioni che si sono protratte fino al XVIII secolo, rendendo così la visita all’interno di questa antica dimora estremamente affascinante.

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La facciata neoclassica sopra l’ingresso alla corte d’onore, con il motto “Svevo Sanguine Laeta” che richiama l’antica parentela della famiglia Landi con la casa imperiale sveva fin dal XIII secolo, introduce all’illustre storia di questa casata.

Una volta oltrepassata la soglia dell’ingresso del Castello di Rivalta, ci si immerge in un’epoca ormai passata. Il castello è un luogo meraviglioso, ma è vietato scattare fotografie in quanto ancora oggi è una residenza privata. Tuttavia, è concesso fotografare alcune parti del complesso, come una delle cucine all’interno del castello, le camere da letto e la sala del biliardo.

Tra i punti salienti della visita, spicca l’imponente salone con il grande stemma di famiglia e gli affreschi che raffigurano tutte le famiglie ospitate nel corso dei secoli. Ammirare il camino in condizioni originali rappresenta un autentico tesoro.

Proseguendo, si giunge alla sala da pranzo della famiglia, trasferita insieme alle cucine attorno al 1830. Qui spiccano l’imponente centrotavola in marmo bianco e una pregevole collezione di piatti che conferiscono carattere alla sala.

La cucina rappresenta uno dei momenti più affascinanti della visita. Troverete numerose pentole e padelle, oltre a formine in rame di vario genere, testimonianza del passato e dell’arte culinaria. Tra le curiosità, spicca il girarrosto automatico e le grandi dimensioni del mortaio utilizzato per pesare e sminuzzare i preziosi cristalli durante il Medioevo.

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Cucina Castello Rivalta
Una delle cucine all’interno del Castello Rivalta

In cucina è possibile anche imbattersi nel fantasma del cuoco Giuseppe. La leggenda narra che fosse un grande seduttore, ma si innamorò della donna sbagliata, la moglie del maggiordomo. Quest’ultimo, scoperta la tresca, uccise il cuoco e lo fece trovare impiccato nel pozzo, facendo passare il gesto come suicidio. Da allora, lo spirito dello chef vaga per le stanze del castello, tanto che anche la principessa Margaret, sorella della Regina Elisabetta d’Inghilterra e spesso ospite del castello di Rivalta nei mesi estivi, ha raccontato di aver assistito a strani fenomeni legati in particolare alla cucina.

Proseguendo il tour, si arriva alla cantina, originariamente nata come scuderia ma poi, nel 1505, convertita in una sala dotata di un enorme torchio ancora visibile e catini di filtraggio.

Salendo le scale, è possibile ammirare il famoso pozzo in cui il povero cuoco Giuseppe fu impiccato, e ci si ritrova nella meravigliosa Galleria della Musica, dove sono custoditi diversi strumenti musicali ancora funzionanti.

Proseguendo, si arriva alla stanza che ospita una collezione di 104 stampe risalenti all’epoca dei Gran Tour d’Europa, in cui i giovani delle famiglie nobili partecipavano. Queste stampe venivano acquistate come ricordo dei viaggi e delle città visitate, simili a cartoline ma più preziose. Si tratta di stampe in serie dipinte ad acquarello, puntinate per permettere alla luce di passare e retroilluminate.

Prima di salire nella torre circolare, gli appassionati di storia e di battaglie troveranno interessante la collezione delle divise militari e la sala in cui sono racchiusi i resti dell’antica battaglia di Lepanto del 1571.

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Dalla cima della torre circolare, è possibile godere di una vista panoramica sulla pacifica pianura circostante attraversata dal fiume Trebbia, noto come il “mare dei piacentini” per il suo incantevole colore azzurro cangiante. Guardando questo suggestivo panorama oggi, è difficile immaginare i numerosi assedi che il castello ha dovuto sopportare nel corso dei secoli.

Come raggiungere il Borgo di Rivalta:

  • In auto: Se ti trovi a Piacenza, puoi prendere la strada provinciale SP10 in direzione nord-ovest verso Rivalta. La distanza tra Piacenza e Rivalta è di circa 15 chilometri e il percorso dovrebbe durare circa 20-30 minuti, a seconda del traffico.
  • In autobus: Potrebbero esserci servizi di autobus locali o regionali che collegano Piacenza a Rivalta. Verifica gli orari e le linee di autobus disponibili per questo percorso.

In generale, l’uso di un’applicazione di mappe o un servizio di navigazione come Google Maps può essere molto utile per ottenere indicazioni stradali dettagliate, sia che tu stia guidando o usando i trasporti pubblici.

Il Castello di Rivalta è, dunque, una tappa obbligata per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura di questa affascinante regione. Non perdere tutti i racconti dedicati al Press Tour del Mito della Malvasia. Non dimenticare di seguirmi su Instagram.

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