Palazzo Rosso – La dimora dei Brignole-Sale

Negli anni Settanta del Seicento la famiglia aristocratica dei Brignole-Sale acquistò dalla Repubblica di Genova, un lotto di terreno per costruirvi la loro dimora. Nel corso del XVVI secolo, divenne Strada Nuova, come la conosciamo oggi con i suoi Palazzi dei Rolli, ormai dal 2006 Patrimonio dell’Unesco. Il bellissimo edificio di tardo barocco con doppio piano nobile e un mezzanino, utilizzato come appartamento privato di Anton Giulio II nel 1710.

Palazzo Rosso fa parte dei Palazzi dei Rolli ed è nel circuito dei Musei Di Strada Nuova assieme a Palazzo Bianco e Palazzo Tursi. Durante la guerra l’edificio venne danneggiato e fu restaurato dal 1952 al 1961 dall’architetto Franco Albini. Il palazzo offre una scala ottagonale sostenuta dai cavi d’acquaio ricoperta da feltro rosso restaurata all’epoca dell’architetto.

Sono stata all’inaugurazione dopo l’intenso restauro del palazzo e ve ne parlo in questo mini reportage.


Palazzo Rosso – La dimora dei Brignole-Sale una meraviglia del tardo barocco

L’edificio è impostato su uno schema di pianta a U, voluto da Bartolomeo Bianco: due ali sono unite da logge che danno l’idea dell’interno a pianta quadrata. A disposizione ci sono due piani nobili che presenta la disposizione della loggia e del salone con una fila di sale a due lati. Mentre i balconi che danno sul cortile interno permettono di ammirare da lontano la Cattedrale di San Lorenzo e il giardino pensile di Palazzo Tursi.

Nel primo piano abbiamo una pinacoteca con stanze e affreschi meravigliosi, di cui ospita ospita artisti genovesi come Strozzi, diverse opere sono costudite nei più importanti musei del mondo e qui troviamo La cuoca”, Grechetto, Gregorio De Ferrari, italiani tra cui Palma il Vecchio, Veronese, Moretto, Gentileschi, Procaccini, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti, e stranieri tra cui Dürer, Van Dyck, Rigaud.

“La cuoca”, Grechetto, Gregorio De Ferrari – Palazzo Rosso – La dimora dei Brignole-Sale

Il secondo piano invece è una vera e propria esplosione dedicata al barocco, non sto scherzando così sfarzoso ma allo stesso delicato e lussuoso che si fa fatica a staccare gli occhi. La bellezza di questo piano sono le Sale delle Stagioni, dove dei ed eroi, putti e altre figure allegoriche e mitologiche vivono le quattro stagioni.

Troviamo poi Il Carro del Sole che introduce le Quattro Sale e chiude infine la Loggia delle Rovine o Loggia di Diana dove la dea della Luna, in contrapposizione al Sole da cui tutto era iniziato,  mostra una bellezza decadente e, appunto, in rovina.


Le “Mazzarie” di Palazzo Rosso Brignole-Sale, una piccola dimora privata di lusso

Il restauro di Palazzo Rosso ha portato all’accesso alle “mezzarie” della sontuosa dimora dei Brignole-Sale. Dal 1705 Anton Giulio II Brignole Sale fa decorare un piccolo appartamento in un mezzanino che si trova fra primo e secondo piano nobile di Palazzo Rosso, proprio sotto alle sale delle Stagioni decorate da Domenico Piola e Gregorio De Ferrari su commissione del padre di Anton Giulio, Giovan Francesco I

E’ un piccolo appartamento ridotto ma con ambienti ridotti ma allo stesso tempo sfarzosi, cominciando da una sala di raccolta di quadri, la sala da pranzo denominata “la Grotta”, che raffigura appunto una grotta e che da accesso a una a una stanza da letto con un’alcova fiancheggiata da un bagno e un guardaroba; e infine un salotto decorato con specchi.

Nei documenti segnalano che la Sala della Grotta era dedicata alle storie in cui Giove si trasforma in di cigno con Elena e Polluce e La lupa con Romolo e Remo e anche la scelta di Paride e la scelta della Dea più bella.

Mentre la sala della camera matrimoniale vede all’opera ancora Domenico Parodi per gli affreschi, l’alcova invece su Gregorio De Ferrari con decorazione in cui pone un grande grappolo fiorito, rivestito di specchi sulle pareti, mentre il parquet era una novità portata dal suo viaggio in Francia.

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