Porto Mancino: La risotteria in stile ferroviario San Giovanni Lupatoto a Verona | Recensione

Un nome Porto Mancino, uno stile dai richiami in stile ferroviario. Questo è un locale speciale dove i sapori genuini delle specialità dei piatti, incontrano un chicco di riso dal nome Carnaroli. In questa nuova esperienza vi parlo di Porto Mancino, la risotteria in stile ferroviario San Giovanni Lupatoto a Verona. Nell’articolo trovate tutte le informazioni utili: il menù, cosa mangiare, il conto e le indicazioni utili per raggiungere il locale.

Porto Mancino: La risotteria in stile ferroviario

Avete letto bene, Porto Mancino è una risotteria in stile ferrovario presente in due zone a Verona a San Giovanni Lupatoto e Porto San Pancrazio.

Un binario che parte dagli 80 – Porto Mancino

Il locale che si trova a San Giovanni Lupatoto dispone di due caratteristiche sale arredate in stile ferroviario rigorosamente in legno. La prima riproduce l’ambiente di un’entrata di una biglietteria, mentre la sala principale è la ricostruzione dell’interno del treno con vagoni delle carrozze Centoporte (sì ogni vagone aveva una sua porta, hanno prestato servizio dagli 30 sino alla fine degli anni 80), oggettistica e cartelli originali che ti fanno catapultare in una vera e propria esperienza unica nel suo genere e ogni tanto potrai ascoltare un messaggio simile a quello delle stazioni odierne, il tutto accompagnato da musica piacevole a volume orecchiabile.

La risotteria offre quattro tipologie di menù: Menù degustazione composto da tre gusti di risotti, un antipasto pane pugliese con sei salse caserecce, dolce, 1/2 di acqua e 1/4 di vino a persona al prezzo di 28 euro (escluso il coperto); Tris di risotti 21 euro; Risotto singolo 10 euro e infine anche la Degustazione Vegana del mese a 27 euro che comprende un doppio antipasto: mousse di carote aromatizzata al timo con tofu arrostito alla curcuma e pinoli tostati.

Una cialda di riso allo zafferano con ragù di verdure e salsa teriyaki vegana. Due risotti: sbrise arrosto, crema di mais dolce e salsa verde e risotto con crema di cime di rapa, perle di pomodoro e granella di noci. Per finire come dolce una crostatina vegana con crema chantilly al limone e vaniglia con fragole fresche. (coperto e bevande escluse). Hanno diversi antipasti come flan di verdure, millefoglie al tastal e fonduta di Parmigiano Reggiano e i Crostini del Capotreno.

Non mancano i risotti o i secondi piatti come costine o tagliata di Black Angus, i dolci dal classico Tiramisù al Semifreddo mensile dello Chef. Oh non dimenticare di assaggiare i liquori artigianali come quello alle rose o radica.

Cosa abbiamo provato da Porto Mancino?

Abbiamo usufruito di un coupon omaggio con la formula 2×1 per la possibilità di assaggio di tre risotti del mese in aggiunta con antipasto e qualche bevanda.

Si comincia con un crodino accompagnato da nachos in attesa dell’arrivo dell’antipasto. A seguire vediamo dei Crostini del Capotreno servito con pane di tipo pugliese grigliato su pietra lavica a 300° e servito con sei sfiziose salse caserecce che comprende confettura di peperoni, senape e miele, yogurt greco, cavolo cappuccio viola e patate viola con panna acida, salsa rosa e pesto di noci. Un ottima combinazione, tutte molto buone ma tra le mie preferite rimangono pesto di noci e confettura di noci!

Passiamo ai tre risotti principali che abbiamo provato: Risotto agli agrumi, Risotto al Tastasal e Risotto all’amarone della cantina storica di Negrar La Quena.

Il primo che abbiamo assaggiato è stato il Risotto agli agrumi, preparato rigorosamente con scorze di limone e arancio, lasciate a macerare per fare sprigionare i loro profumi e aromi. Tra i tre scelti è il più delicato tra tutti e di ottima partenza per dare equilibro tra i restanti due con gusti dal tocco più saporiti e corposi.

Il secondo che abbiamo provato invece si tratta del Risotto all’amarone della cantina storica di Negrar La Quena. L’amarone è un vino passito secco e quale buona occasione per non provarlo, visto che è un dei piatti tipici e iconici di Verona? Delicato, saporito e dolce da gustare a piccoli bocconi insieme al croccante di formaggio.

L’ultimo risotto che abbiamo provato si tratta del Risotto al Tastasal, un altro piatto tipico veronese e del Veneto. Il Tastasal è realizzato con maiale macinata, sale e pepe. Nel dialetto veronese vuol dire assaggiare il sale. Quindi è un risotto abbastanza rustico e leggermente “pesante”, ma ne vale la pena. Questo è un ottimo modo per assaggiare due piatti tipici del veronese che non dovreste farvi scappare.


“Il cibo era delizioso, cosi come anche la cordialità del personale, però attenzione al prezzo delle bibite!”

— Il parare secondo Monsieur L.

Per il resto sarai accolto dal personale dalla sala che ti accompagnerà subito al tuo tavolo e ti metterà a tuo agio, fornendoti tutto il necessario per vivere al meglio l’esperienza e degustazione dei loro risotti e delle loro specialità. Per quanto riguarda il conto, in due grazie al coupon abbiamo speso 46€, una cifra fattibile considerando che tre risotti vengono 21, di cui ognuno circa 10€.

L’unica pecca che ho riscontrato è il crodino pagato 3.50€ decisamente troppo rispetto alla quantità che c’è stata servita. Un ottima occasione è quella di sfruttare le promo e gli eventi, la cosa che mi ha colpito principalmente è il riso Carnaroli invecchiato in silos a temperatura controllato per due anni e prodotti utilizzati a seconda della stagione.

Informazioni sulla posizione su Porto Mancino:

Che ne pensate di Porto Mancino? Avete mai provato la cucina argentina? Fatemelo sapere nei commenti, i vostri commenti sono molto preziosi! A presto con un nuovo posto da scoprire!

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