Le Nostre Anime di Notte di Kent Haruf | Recensione

Oggi Daniela di Daniela Carletti – La sconfitta del tempo per l’appuntamento del libro, ci parla diLe Nostre Anime di Notte di Kent Haruf nell’edizione di NN Editore.

Trama di Le Nostre Anime di Notte di Kent Haruf

Le Nostre Anime di Notte di Kent Haruf
Le Nostre Anime di Notte di Kent Haruf

È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me? Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.

Dopo la Trilogia della PianuraLe nostre anime di notte è il sigillo perfetto all’opera di Kent Haruf, uno dei più grandi interpreti della letteratura americana contemporanea.

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Recensione di Daniela Carletti – Le Nostre Anime di Notte di Kent Haruf

«A dispetto della solitudine»

Addie e Louis, vicini di casa, sono due anziani vedovi che di fronte ad una vecchiaia ricca di solitudine, scelgono di affrontare i pettegolezzi della comunità in cui vivono per incontrarsi di notte in casa di lei, semplicemente per dormire insieme.

L’avvicinamento tra i due non è semplice, ma ben presto comprendono tutta la saggezza della loro scelta, perché se il trascorrere dei giorni è condiviso, fa meno male.

Ma quando la critica proviene dagli affetti più cari, giunge il momento di fare una scelta.

Il soggetto di questo romanzo è struggente, ma il modo in cui Haruf lo affronta è del tutto particolare: ci si aspetterebbe di leggere le difficoltà di un uomo e una donna che si avviano verso la fine della propria esistenza, con tutto ciò che comporta in termini di gestione quotidiana, di malattie, di strazio per le persone che ci lasciamo alle spalle, di angoscia per la presunta imminenza della fine che sembra appressarsi ogni giorno.

L’autore de Le Nostre Anime di Notte di Kent Haruf

E invece l’autore lascia libera la nostra immaginazione, sfiorando appena l’argomento della decadenza perché quando la si vive, nell’impossibilità di evitarla non è così scontato riuscire a parlarne.  Per questo le “anime di Haruf” si prendono per mano, talora in silenzio, per condividere insieme il resto dei giorni, il senso della precarietà, l’orribile sensazione di non essere più padroni di un corpo che, in altre stagioni ci aveva suggerito di essere invincibile e onnipotente.

“Le nostre anime di notte” non entra nel vivo di quel coacervo di dolori che, se di fatto cerchiamo di evitare con ogni sforzo nella vita reale, almeno possiamo permetterci di percepire se tradotti in letteratura.

Haruf crea la scena, prepara gli attori, tutto è pronto, ma sul più bello giunge l’insensatezza umana, la famosa stupidità che sottrae l’epilogo alla storia, lasciando i protagonisti vittime di un ricatto a cui si piegano senza opporre resistenza.

Nella visione di Haruf perciò, le anime del titolo s’incontrano di notte perché è l’unico momento in cui si può almeno cercare di evitare la stoltezza degli uomini; si incontrano di notte perché essa rappresenta la fine dell’esistenza, e perché è di notte, quando tutto si cheta e il silenzio lascia spazio ai pensieri più profondi, che le cose appaiono da un’altra angolazione.

Allora si può ascoltare l’enorme disagio della vita che sa di dover lasciare il posto ad un’altra protagonista, purché tuttavia, ciò non avvenga in solitudine.

Nella 4.a di copertina si legge “Questo libro è per chi è stato a Holt e non vede l’ora di tornarci, ma è soprattutto per chi, a Holt, non c’è ancora mai stato.” Il luogo è di pura invenzione, ma suggerisce l’augurio che ognuno, nel tramonto della sua esistenza, possa trovare un posto in cui poter vivere in compagnia e perciò relativamente sereno, l’attesa della fine, ossia il momento nel quale nessuno dovrebbe, per quanto possibile, essere solo.

Daniela Carletti

Appunti a cura di Daniela Carletti

Pag.166 (Nota del traduttore, Fabio Cremonesi) “Dietro ogni gesto di Addie Moore, dietro ogni sua parola, ogni sua decisione sembra esserci in agguato un – prima che sia troppo tardi –“, al contrario dell’iniziale – ormai è troppo tardi – proprio di Louis che poi, frequentando Addie, muterà atteggiamento praticamente da subito.

4.a di copertina

Kent Haruf è morto nel 2014; ha faticato per emergere come scrittore anche perché è sempre stata una figura schiva alla ribalta e alla pubblicità. Ha iniziato (come si accenna nel libro) insegnando inglese ai bambini.

Le Nostre Anime di Notte

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