I migliori piatti e ristoranti di Mantova: la guida definitiva

Ma cosa si mangia a Mantova? Dopo avervi descritto le nostre esperienze di viaggio a piedi, è affascinante esplorare il ricco panorama gastronomico di Mantova. Durante il periodo del dominio dei Gonzaga, che è stato caratterizzato dalla coesistenza tra nobili e popolani, la cucina mantovana si è sviluppata come un tesoro culinario intriso di storia e cultura.

È innegabile che l’influenza dei Gonzaga abbia profondamente influenzato la tradizione gastronomica locale, trasformandola in un pilastro fondamentale dell’arte culinaria italiana di quel tempo. In questa guida, mi sento in dovere di condurvi attraverso un viaggio di sapori, svelandovi una variegata gamma di prelibatezze da assaporare.

Dalle pietanze principali ai dolci raffinati, senza dimenticare i vini locali, ogni elemento racconta la sua storia e contribuisce a regalarci un’esperienza indimenticabile, consentendoci di immergerci appieno nelle delizie di Mantova.

I migliori piatti e ristoranti di Mantova: la guida definitiva

La cucina mantovana al tempo dei Gonzaga

Di principi e di popolo

L’influenza culinaria dei Gonzaga costituisce un notevole pilastro della tradizione gastronomica italiana, essendo riuscita a valorizzare ed elevare ogni prodotto generoso che le terre di Mantova offrivano. Questo successo è stato reso possibile grazie all’opera di una serie di maestri culinari di straordinaria maestria, i quali si sono succeduti presso la corte dei Gonzaga.

Tra questi, spicca la figura di Bartolomeo, noto come il Platina, che svolse il ruolo di precettore per i figli del marchese Ludovico III. Il suo impatto sulla cucina della corte mantovana è inestimabile: nel 1474, a Venezia, pubblicò un trattato culinario dal titolo “De honesta voluptate et valetudine”, il quale divenne presto celebre in tutta Europa. In quest’opera, Platina insegnava l’arte di sfruttare le risorse locali in base alle stagioni, contribuendo così a diffondere una filosofia gastronomica che esaltava la connessione tra cibo e territorio.

Quando Isabella d’Este fece il suo ingresso alla corte mantovana, questa subì una pregevole influenza da parte della cucina emiliana. La marchesa intraprese un’intrigante collaborazione con Cristoforo di Messisbugo, rinomato cuoco dei signori di Ferrara, il quale, si narra, creò appositamente per lei la celebre “torta delle rose”.

L’eredità culinaria dei Gonzaga si caratterizza per due aspetti significativi: l’opulenza dei sontuosi banchetti e la varietà delle pietanze che adornavano le tavole. Un corteo di abili cuochi dedicava intere giornate alla preparazione di questi piatti elaborati, mettendo in mostra le loro competenze e arte culinaria per realizzare le prelibatezze richieste dai signori di Mantova.

Nel 1662, Bartolomeo Stefani, al servizio come capocuoco presso il ducato di Mantova, confezionò un rilevante contributo gastronomico pubblicando in città il suo volume culinario intitolato “L’arte di ben cucinare”. Quest’opera fu dedicata a Ottavio I Gonzaga, principe di Vescovato, e si distinse per essere il primo libro a includere una sezione interamente dedicata al vitto quotidiano, cioè il “cibo ordinario”.

All’interno di questo libro, emerge un affascinante racconto riguardante uno dei tre sontuosi banchetti organizzati dal duca Carlo in onore della regina Cristina di Svezia, nella vigilia di Natale. Tra i dettagli che suscitano maggiore interesse, si ricordano l’impiego di posate come coltello, forchetta e cucchiaio, un bicchiere e persino un piatto (in luogo delle più consuete ciotole), accompagnati da un tovagliolo. Tale cura per la presentazione e la disposizione dei componenti della tavola sottolinea l’attenzione ai dettagli e l’eleganza che caratterizzavano la cucina e la gastronomia in quel periodo.

I migliori piatti e ristoranti di Mantova: la guida definitiva

Partiamo da un possibile antipasto come:

Quali piatti di antipasti si mangiano a Mantova?

Iniziamo con un irresistibile antipasto comprendente una selezione di prelibatezze mantovane:

potrete deliziare il palato con il Salame mantovano, che può essere gustato sia con che senza l’aggiunta di aglio fresco, la scelta tra Coppa o Pancetta vi delizierà. Queste squisitezze saranno accompagnate da specialità come il Gras pìstà, un lardo di maiale tritato al coltello con aglio, i Ciccioli o le gréppole, pezzi di carne e grasso di maiale cotti ed essiccati, oppure il gnocco fritto. A completare questa esperienza culinaria, troverete le opzioni di Chisœla, una focaccia salata tipica, la Tirot, una focaccia con cipolle originaria di Felonica che incanta la Bassa mantovana, e la Chisœlina, una croccante e salata focaccina. Infine, per un tocco di freschezza, non perdete l’opportunità di assaporare il Luccio in salsa, un pesce d’acqua dolce lessato servito con una salsa a base di capperi, prezzemolo, acciughe sotto sale, aglio e cipolla.

Quali primi piatti si mangiano a Mantova?

Per quanto riguarda i primi piatti, ci attende un affascinante assortimento di prelibatezze da assaporare e gustare durante la stagione autunnale.

Agnolini, una pasta all’uovo con un ricco ripieno di carne di manzo, salamella, pollo, pane grattugiato, Grana Padano e un tocco di noce moscata. Non manca la variante con un succulento ripieno di stracotto di manzo. Tra le opzioni, troverete anche le Tagliatelline, quadretti e maltagliati, pasta all’uovo tagliata in strisce sottili, e la Pasta trita, essiccata e poi triturata in grattugia in piccoli pezzi. Un’altra delizia è la Panàda, una miscela di pane raffermo, olio e formaggio grana. Per un’esperienza unica, assaggiate il Bevr’in vin, i Passatelli e la Mericonda. Proseguendo, i Bigoli con le sardelle, i Turtei sguasarot, i Tortelli di zucca e i Tortelli amari, che vantano tradizioni legate a Castel Goffredo. Le Tagliatelle, gli Gnocchi di zucca e i Capunsei, tipici dell’alto mantovano, conquisteranno i vostri palati. Tra i risotti, il Risotto alla pilota, condito con la salamella di maiale, il Risotto col puntèl, che si sposa con salamella, costine o braciola di maiale, il Risotto con le rane, arricchito dalle rane pulite, olio e cipolla, e infine il Risotto con i saltaréi, impreziosito da croccanti gamberi di fiume fritti.

Quali secondi piatti si mangiano a Mantova?

Contorni:

Condimenti:

Quali secondi piatti si mangiano a Mantova?

Quali liquori e vini si bevano a Mantova?

Questa ricca gamma di vini vi condurrà in un viaggio di sapori attraverso le vigne di Mantova, mentre come liquori trovate il Nocino e Liquore di erba Luisa, ottenuto dalla Aloysia citriodora.

Cosa e dove abbiamo mangiato?

Abbiamo portato con noi dei souvenir indimenticabili: delle deliziose sbrosoline e il fragrante salame mantovano. Per un consiglio davvero autentico, vi suggeriamo di fare una visita alla Salumeria Giovanni Bacchi. Questa bottega storica è rinomata per proporre esclusivamente prodotti locali mantovani. Non lasciatevi scappare l’opportunità di fare una sosta qui prima di concludere la vostra visita.

Per provare i prodotti locali abbiamo scelto l’Osteria dell’Oca accoglie con il calore delle sue atmosfere rustiche, che evocano l’essenza delle montagne, e incanta con le storie raccontate da vecchie foto e mappe antiche di Mantova.

Tra ricordi e sapori, l’antipasto di Salame e Polenta introduce a un viaggio gastronomico che celebra le tradizioni locali, con i Tortelli di Zucca come primo tappa gustativa, seguiti dalla sontuosa Tagliata alla Mantova. Un connubio perfetto tra passato e presente, impreziosito dalla prelibatezza delle pietanze.

Nel cuore del centro storico mantovano, a breve distanza dalla basilica di Sant’Andrea, si trova “La Bottega del Caffè”. Un luogo dal fascino intramontabile, inaugurato nel 1959 come “La Bottega del Caffè Salomoni”, dove potrete scoprire una selezione di caffè pregiati e biologici. Il nostro momento culinario è stato arricchito da due fragranti brioche, un caffè macchiato e un cappuccino. Descrivere il loro sapore delizioso sarebbe limitante.

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