Il kebab sta diventando un cibo sempre più popolare anche in Italia. Se c’è un momento storico in cui aprire una kebabberia può essere un’idea vincente, quel momento storico è proprio il presente.
Dopo esserti informato su come aprire un negozio di kebab, è il momento di indagare quali sono gli obblighi legati all’apertura di un’attività del genere e scoprire i migliori suggerimenti per garantire un successo veloce e duraturo.
Aprire un kebab: quali sono gli obblighi?
Il suggerimento più importante di tutti è il seguente: prima di aprire la tua attività di kebab, assicurati di essere in regola con tutta la documentazione necessaria. In Italia, per aprire un kebab è obbligatorio:
- Aver conseguito un corso HACCP: Il corso HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point, Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici, è un protocollo a tutela del consumatore che garantisce la salubrità e l’igiene degli alimenti che gli vengono serviti. Il corso HACCP, in altre parole, insegna all’operato come conservare i cibi per non alterarli, come servirli e conservarli in maniera igienica, e quali sono tutte le regole da tenere a mente per una cucina e un servizio igienici e salubri. Tutte le persone che, all’interno dell’attività di kebab, saranno impiegate nella cucina o al servizio al cliente dovranno aver conseguito la certificazione HACCP. Il corso ha un costo molto ridotto (circa 30 euro a persona) e deve essere aggiornato ogni 3 anni con un corso di aggiornamento.
- Avere aperto la partita IVA. In Italia, ad ogni attività commerciale e partita IVA è assegnato un codice Ateco. L’esercizio di cucina e vendita kebab rientra nel codice 56.10.11 “Ristorazione con somministrazione”. Per aprire una Partita IVA è necessario rivolgersi ad un commercialista il quale si occuperà della sua apertura e, successivamente, della sua gestione, aiutandoti a pagare le tasse. L’apertura della Partita IVA non costa niente, ma ci sarà da pagare il commercialista che te la gestisce. In genere, imprenditore e commercialista si accordano su una tariffa annuale che varia a seconda dei servizi richiesti al professionista.
- Inoltrare la SCIA, la Segnalazione di Inizio Attività. E’ un’autocertificazione che l’imprenditore che apre una partita IVA di tipo commerciale è tenuto a fare. LA procedura si effettua con modalità telematica presso lo sportello apposito SUAP del Comune in cui ha sede l’esercizio che si intende aprire.
- Ottenere il nullaosta sanitario e quello dei vigili del fuoco. ASL e VVF dovranno effettuare un controllo nel locale scelto e stabilire che è consono e sicuro all’attività da svolgere.
- Infine, se nel kebab si vogliono vendere anche bevande alcoliche, dovrai richiedere il permesso per la vendita e la somministrazione di alcolici presso l’Agenzia delle Dogane.
Altri suggerimenti: il marketing
Per avviare un’attività di successo è necessaria una strategia di marketing. Il marketing non è solo pubblicità: la strategia inizia già dalla scelta del locale. Chiediti chi sono i tuoi clienti e poi scegli un luogo frequentato, che sia di passaggio per il tuo target di riferimento. Hai scelto, invece, un locale fuori mano? Allora la tua strategia di marketing dovrà essere diversa: fai in modo che i clienti vogliano spostarsi per raggiungerti. La qualità del cibo che gli servi è sicuramente un elemento essenziale, ma la competitività dei prezzi, la particolarità dell’allestimento, e altre peculiarità possono fare la differenza in questo caso.
Tieni sempre a mente che, per poter venire a mangiare il tuo kebab, i potenziali clienti devono essere a conoscenza della sua esistenza. Essere ben posizionati geograficamente è di aiuto, ma serviti della pubblicità, anche online, per informare i clienti dell’esistenza del tuo locale e delle sue caratteristiche.
Conclusione
Nell’attuale panorama culinario italiano, aprire una kebabberia rappresenta un’attività potenzialmente redditizia. Tuttavia, è essenziale comprendere e soddisfare tutti gli obblighi legali che ti sono richiesti e non trascurare mai l’importanza del marketing.
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