5 alternative a un corso per imparare l’inglese

L’inglese è la lingua ufficiale di oltre 50 Paesi, nonché la più parlata al mondo. Conoscerlo oggi è un requisito fondamentale per intraprendere qualsiasi percorso professionale. Per questo ai ragazzi si consiglia di approfondire la lingua fin da giovanissimi, a prescindere che il loro sogno sia diventare un ricercatore scientifico o l’amministratore delegato di una grande azienda di moda. 

Ma come imparare davvero l’inglese? Sebbene questa lingua sia da tempo parte dei programmi scolastici di tutti gli istituti italiani, il solo studio non basta. Sia pure protratto negli anni. A fare la differenza per acquisire un buon livello di conoscenza, e le capacità di esprimersi con naturalezza, è la pratica. Maggiore è il tempo speso a parlare in inglese, più diventa naturale utilizzare questo idioma. 

Ed è proprio in quest’ottica che sempre più studenti e ragazzi italiani scelgono di migliorare il proprio livello di inglese approfittando delle opportunità che si trovano al di fuori del tradizionale circuito scolastico. Ma quali sono queste opportunità? Come riconoscere quella più adatta alle proprie esigenze? Vediamo insieme le opzioni più interessanti e i vantaggi che offrono. 

5 alternative a un corso per imparare l’inglese

Anno all’estero

L’anno all’estero è una possibilità riservata ai ragazzi delle scuole superiori italiane, che possono trasferirsi in un altro Paese per un periodo di variabile da 3 a 12 mesi. In questo lasso di tempo lo studente frequenta la scuola all’estero, seguendo le lezioni come ogni altro studente e vivendo come ospite di una famiglia.

A prescindere che la scelta ricada sul Regno Unito o sugli USA, la full immersion linguistica è garantita perché il ragazzo è quotidianamente a contatto con persone che parlano inglese. I miglioramenti sono incredibili in termini di conoscenza della lingua, ma a rendere l’anno all’estero particolarmente accattivante sono anche i risvolti in termini di crescita personale.

Summer Camp

I summer camp sono soggiorni all’estero che si svolgono nel periodo estivo e vedono i ragazzi ospiti di un college per un periodo variabile che va generalmente da una a quattro settimane. Anche in questo caso ci sono proposte all’interno dei confini europei, ma anche soluzioni per mandare i ragazzi ad approfondire l’inglese negli States. 

A prescindere dalla località prediletta, questo genere di soggiorno prevede sempre delle ore di studio della lingua con insegnanti madrelingua. Al termine dei corsi il tempo dei partecipanti è impegnato con attività ludiche e sportive, a seconda delle caratteristiche del programma. 

Per gli appassionati di sport esistono summer camp a tema calcio, basket, rugby, eccetera. In questi casi, le lezioni di lingua si alternano agli allenamenti, che sono tenuti da coach e preparato atletici professionisti, afferenti ad importanti realtà del mondo sportivo. In ogni caso, le agenzie specializzate nel settore propongono soluzioni adatte a ragazzi dai 10 ai 18 anni. È quindi un’opzione da valutare anche per i più piccoli.

Vacanza Studio

Se il summer camp prevede il soggiorno in college e un programma ben scandito, la vacanza studio coinvolge di frequente famiglie residenti nel luogo di destinazione, che ospitano gli studenti e offrono loro la possibilità di scoprire da vicino la cultura inglese.

Anche in questo caso sono previste delle ore di lezione, seguite da momenti di gioco, visione di film in lingua ed escursioni organizzate dall’ente che gestisce la vacanza. I ragazzi che soggiornano in famiglia devono anche trascorrere almeno una sera in casa, per relazionarsi al meglio con chi lo ospita e confrontarsi con logiche e abitudini diverse dalle proprie. Per questa ragione, la vacanza studio è consigliata per ragazzi a partire da 13 anni.

Erasmus

Pensato per ragazzi che frequentano l’università, l’Erasmus corrisponde ad un vero e proprio trasferimento all’estero. A dispetto di quanto accade con l’anno all’estero, non si può contare sul supporto di una famiglia ospitante, quindi è fondamentale avere un alto livello di indipendenza. Aspetto che, comunque, non dovrebbe rappresentare in alcun modo un ostacolo, vista l’età dei partecipanti.

Naturalmente, proprio come nel già citato anno all’estero, il miglioramento in termini linguistici avviene con una velocità altrimenti impossibile. E certamente l’esperienza lascia nel ragazzo un segno indelebile, fornendogli anche un vantaggio strategico per la ricerca del lavoro. Poter inserire nel CV un’esperienza all’estero significa avere una marcia in più agli occhi di un potenziale datore di lavoro.

Esperienza lavorativa all’estero

Lavorare all’estero è uno dei modi migliori per imparare l’inglese. A dispetto dell’anno all’estero e dell’Erasmus, prevede procedure che possono essere anche faticose da gestire, a meno di non ricorrere all’assistenza di agenzie specializzate.

Chiaramente la full immersion linguistica è certa, come anche la crescita individuale. Quanto alle opzioni da valutare, sono senza dubbio interessanti i progetti di Erasmus Traineeship e quelli di volontariato europeo (noti anche come European Solidarity Corps). I primi permettono di svolgere un tirocinio nei 12 mesi successivi alla laurea, mentre i secondi sono progetti di volontariato che non prevedono retribuzione, ma forniscono vitto, alloggio, assicurazione medica e un rimborso spese.

Avete mai provato un corso di inglese? Fatemelo sapere nei commenti, i vostri commenti sono molto preziosi! A presto con un nuovo posto da scoprire!

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