The Menu, il thriller culinario delizioso e tagliente | Recensione No Spoiler

Il primo film dell’anno del 2023 è quello di The Menu, un titolo che dovevo recuperare a tutti i costi, in quanto si conferma essere un thriller culinario delizioso e tagliente allo stesso tempo. The Menu è l’ultimo film di Mark Mylod, con la sceneggiatura di Seth Reiss e Will Tracy. Uscito a novembre in tutte le sale italiane, questa è la mia recensione senza spoiler.

The Menu
Chef Slowik-The Menu

Di cosa parla The Menu?

The Menu racconta di un ristorante di lusso, precisamente Hawthorne dai cui prende il nome dell’isola in cui sorge, nella costa nord-ovest degli Stati Uniti è circondata da una fattoria di 50 chilometri quadrati. In poche parole tutto il menu è a km0, in sostanza e per farla breve.

Chef Slowik: Voi, miei cari ospiti, non siete persone comuni, dico bene? Ciò che accade dentro questa sala è insignificante rispetto a ciò che accade all’esterno. Noi non siamo altro che un nanosecondo di terrore. La natura è senza tempo.

L’ideatore di questo gioiellini di cui un menu degustazione in continua evoluzione da 1.250 dollari a testa, è lo chef, Julian Slowik (Interpretato da un fantastico ed elegante Ralph Finnes). Un uomo eccentrico, istrionico e dal palato raffinato e folle, capace di rivoluzionare l’alta e raffinata cucina con portate ultra lussuose come la sua clientela.

Dall’altra parte abbiamo Margot (Anya Taylor Joy), una donna che non capisce “queste esperienze culinarie all’avanguardia” ma che viene trascinata da Tyler (Nicholas Hoult) un gastro fanatico, in una cena esclusiva per ricchi esclusiva.

Qui faranno la conoscenza dei restanti 12 commensali che prenderanno parte a questo menu di degustazione: un registra ormai sull’orlo del baratro (John Leguizamo), la sua bellissima assistente/amante sul punto di lasciarlo (Aimee Carrero), due coniugi ricchi, vanitosi e infelici (Reed Birney e Judith Light), i tre geni della finanzia ma impacciati e viziati, la famosissima critica culinaria e il suo assistente cagnolino.

A seguire lo staff che segue alla lettera il loro chef e l’impeccabile interpretazione della sua Sous Chef Hong Chau, perfetta e seria come ci si aspetta da un responsabile di sala.

Chef Slowik-The Menu

Non mangiate, gustate, assaporate, centellinate. Valutate ogni boccone che mettete in bocca, siate consapevoli ma non mangiate. I nostro menù è troppo prezioso per questo. E guardatevi attorno, siamo qui, su questi isola. Accettate, accettate tutto e perdonate tutto. Detto questo, cibo.

Chef Slowik

Perché guardare The Menu?

The Menu rispecchia un mondo di lusso e di privilegio che spesso non possiamo permetterci che diamo per scontato, dove l’esclusività diventa quasi o del tutto un’ossessione, tralasciando così la vera essenza di ciò che si sta per assaporare o assaggiare. Quindi in The Menu evidenzia quanto questo mondo dei ricchi è così ridicoli e approssimativo, che sono gli stessi rappresentanti tanto incapaci da non uscirne vivi o a non ricordare per niente l’esperienza vissuta in quel momento.

Questa ossessione si evidenzia dallo Chef Julian Slowik, che nel tempo è diventato un sadico che tortura psicologicamente la sua brigata tanto da farla diventare dei robot umani che ricrea alla lettera le proprie ricette. Ha perso nel tempo la sua umanità e la felicità che metteva nei suoi piatti, per soddisfare solamente la clientela ricca, diventando così anche lui uno strumento e un giocattolo senza scopo e tempo. Il risultato quindi sono dei piatti studiati alla lettera, ma senza animo e cuore.

Non tralasciate l’attenzione al menu, perché è lui il protagonista di questo film con le sue portate a iniziare e chiudere un capitolo del film, lasciando dettagli su ogni commensale in quella sala.

Più le portate sono elaborate, più accresce la tensione e la curiosità sui ingredienti e procedimenti di ogni piatto, che rende l’ambiente più cupo, inquietante e pericoloso.

Chef Slowik e Margot -The Menu

Definire The Menu il thriller culinario delizioso e tagliente, è giusto?

The Menu è un thriller culinario che taglia una feroce, reale e seria satira nel mondo dei ricchi e l’ossessione compulsiva di esperienze culinarie di alto livello e una super esperienza gastronomica da assaporare piatto dopo piatto con attenzione utilizzando tutti i sensi. Ma che viene a scemare soprattutto se ritorni senza poi ricordare effettivamente l’esperienza vissuta, è un concetto che oggi giorno purtroppo si evidenzia in molti ristoranti e locali accessibili che non sceglie l’alta classe o cosiddetti ristoranti stellati.

E’ molto importante prestare attenzione a tutti i dettagli del film, partendo dal concept su cui si basa il ristorante, i commensali, la brigata, la carriera e la vita privata dello chef Slovik e dei suoi piatti, perché rivelano in realtà “usi e costumi” della società di oggi e che sono tutte collegate tra di esse.

In sostanza perché è un film da guardare attentamente? Perché ci sono svariati riferimenti al consumismo e come oggi assaporiamo il cibo, senza prestare effettivamente attenzione a ciò che ci viene servito. Tanti sono i riferimenti all’arte culinaria e all’intrattenimento. A questo mi collego principalmente a Cibo e identità di Serena Guidobaldi, un saggio in cui si pone la domanda “Siamo ciò che mangiamo?”. Scritto ciò, vi auguro una buona visione.

Che ne pensate di The Menu? Fatemelo sapere nei commenti, i vostri commenti sono molto preziosi! A presto con un nuovo articolo!

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