Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti – Recensione

Oggi, nel nostro appuntamento letterario, Daniela Carletti ci presenta Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti edito da Rizzoli. Scopriamo insieme cosa ci svela su questa opera!

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Recensione di Daniela Carletti di Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti 


Daniela Carletti – Foto Profilo Pagina Facebook Daniela Carletti Autrice

Immaginazione e realtà.”

— Daniela Carletti

Vincitore del Premio letterario Asti d’Appello nel 2022 e, sempre nello stesso anno finalista al Premio Strega dove si aggiudica il secondo posto nel gradimento delle tante giurie, popolari e non, che concorrono a decretare il vincitore di questo ambito premio letterario, “Quel maledetto Vronskij” di Claudio Piersanti è un romanzo d’amore.

Giovanni è un uomo felicemente sposato, ma quando in un giorno qualunque trova un biglietto di Giulia, sua moglie, che lo lascia senza alcuna motivazione, si sente perso.

Cercando una spiegazione plausibile per quel comportamento inspiegabile, fruga tra le carte e i libri di lei ed è uno dei capolavori di Tolstoij “Anna Karenina” a far nascere in lui l’idea che Giulia lo abbia lasciato per un altro uomo, un “maledetto Vronskij” qualunque (nel romanzo di Tolstoij, lamante della protagonista), a cui infatti si riferisce il titolo.

Roso dalla gelosia e dalla sofferenza, Giovanni è un tipografo e per reagire allo scoramento, decide di realizzare una copia unica del romanzo, di un certo valore tipografico, sperando di poterla donare un giorno a sua moglie.

Ma alla fine niente è come sembra e il protagonista trarrà una lezione dagli accadimenti.

La storia narra inizialmente la quotidianità reiterata, sempre uguale a se stessa, che non muta neanche quando Giovanni rimane solo con la sua amarezza, tanto da risultare per lo più, una sorta di cronaca (incoraggiata anche dalla mancanza di alcuni elementi di punteggiatura), delle giornate di un uomo nel cui animo, tanto l’amore sereno, quanto l’angoscia del presunto tradimento, non provocano nulla di eclatante.

Lo stesso accade al carattere del testo che resta sostanzialmente immutato, senza che succeda nulla di significativo.

Soltanto nel finale, appare chiara la natura del conflitto che, in maniera sottaciuta per tutta la narrazione, si è sviluppato tra immaginazione e realtà. Il colpo di scena finale viene espresso con una certa immediatezza che contribuisce a riportare in primo piano lo stile pacato del testo.

La scrittura ricca di ripetizioni di uno stesso termine posto a breve distanza dal precedente, rivela ulteriormente una certa semplicità, perfettamente conforme con il carattere generale del libro e con quello del protagonista.

Daniela Carletti

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