
Game Tourism, il fenomeno del turismo videoludico
Il Game Tourism, o turismo videoludico: deriva dal piacere di recarsi in prima persona in un luogo sperimentato attraverso un’opera.
Scoprire l’Italia attraverso i videogiochi è possibile.
Venezia, Roma, Firenze, Forlì, San Gimignano e Monteriggioni sono alcune delle mete nelle quali si recano i fan di Assassin’s Creed II.
Dal 2009, data di uscita del videogioco, il borgo di Monteriggioni (vicino Siena), ha avuto un incremento del 16 per cento dei turisti,nonostante fossero passati sette anni dal suo rilascio sul mercato.
La costiera amalfitana è invece rappresentata in Uncharted 4,mentre Forza Horizon è integralmente ambientato tra la Liguria e la Costa Azzurra;

gli amanti delle quattro ruote attraversano in lungo e in largo il Belpaese con Forza Motorsport, Gran Turismo e Assetto; Wheels of Aurelia è un racing game itinerante lungo la via Aurelia nel 1978;
Per gli amanti dell’Horror Anna, alla scoperta della Valle D’Aosta, vi troverete in una segheria in disuso fra Champoluc e Périasc, in cui il giocatore dovrà affrontare enigma e tranelli per uscirne vivo.
Town of Light offre una veduta inedita del Paese, essendo calato nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra negli anni ’30.

Bayonetta 2, gioco d’azione ideato da Hideki Kamiya, autore del celebre Devil May Cry. Per la realizzazione della città di Noatun gli sviluppatori si sono ispirati a città belghe e italiane (Firenze, Venezia e Santa Margherita Ligure).
Anche nella saga di Dark Souls , le architetture che si incontrano sono ispirate a luoghi reali e agli stili architettonici a essi collegati. Lo stesso Miyazaki, nel libro Dark Souls: Design Works ha confermato il legame con location esistenti.
E per concludere e non per ultimo Dante’s Inferno, l’intro del gioco vede il ritorno di Dante a Firenze: la città appare sullo sfondo, ricostruita in maniera molto vaga.