Cantina Mizzon A San Pietro In Cariano, Nel Cuore Della Valpolicella

Nel cuore della Valpolicella Classica, Cantina Mizzon apre le porte di un casale che, fin dal 1917, custodisce quattro generazioni di passione vitivinicola. Varcando il cortile lastricato, il visitatore è subito avvolto dal profumo antico del legno, che si mescola a quello vibrante dell’uva in fermentazione, mentre le cantine stratificate raccontano storie di famiglia e di territorio.

Ogni bottiglia racconta una storia centenaria

Dal 1919, la Cantina Mizzon è il luogo Attilio Mizzon, il fondatore, tracciò la prima vigna, coltivando ortaggi e allevando animali con la stessa cura con cui selezionava i grappoli migliori. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Giuseppe e il fratello decisero di puntare tutto sulla qualità del vino, ampliando i vigneti nelle zone più vocate della Valpolicella e conquistando i primi premi con il loro Recioto.

Un evento drammatico, il furto notturno dei vitelli di Giuseppe, segnò il ritorno del fondatore interamente al vino: pochi mesi dopo, il titolo di “Re del Recioto” consacrò il suo talento e l’azienda proseguì la strada del successo.

All’interno del casale, al piano terra, le tradizioni convivono con l’innovazione: vasche in acciaio dialogano con strumenti classici, mentre al primo piano le finestre aperte lasciate spalancate durante i quattro mesi di appassimento garantiscono un’asciugatura naturale, supportata da ventilatori discreti.

Nel seminterrato, custodisce le anfore, le botti e le barrique di rovere francese, dove il vino riposa e viene costantemente monitorato in temperatura e umidità per evitare ogni stress al legno e permettere al prodotto di evolvere con eleganza.

In ogni fase del processo produttivo, Cantina Mizzon riflette i valori che hanno guidato quattro generazioni: il profondo rispetto per la terra, testimoniato dall’adozione della lotta integrata per salvaguardare la biodiversità; l’attenzione a ogni dettaglio, dalla potatura alla bottiglia; la volontà di mantenere viva la tradizione con metodi ancestrali; e la spinta all’innovazione, che ha portato a riscoprire l’antica arte delle anfore di terracotta nel 2016 di cui nascono un Amarone e un Reciotto.

La linea Vin del Sette sono le selezioni da Marano di Valpolicella che raccontano la storia personale del signor Nicola: etichette che intrecciano visione moderna e memoria familiare, mentre i vini della tradizione sono quelli di uve autoctone coltivate a Pergola in San Pietro in Cariano, per Valpolicella Classico DOC, Ripasso e interpretazioni che esaltano il terroir classico e che abbiamo provato in questa esperienza.

I vini provati in Cantina Mizzon

Il Valpolicella Classico si presenta con un rosso rubino tenue, al naso regalando sentori di ciliegia e balsamicità delicata, in bocca un’incantevole sapidità avvolta da tannini gentili.

Il Ripasso, nato dalla rifermentazione sulle vinacce di Amarone e Recioto, esprime profumi di frutta rossa matura, pepe e vaniglia, accompagnando il palato in un abbraccio strutturato e armonico.

Quando si tratta di Amarone, l’accurata selezione delle uve, lasciate ad appassire per 120 giorni sulle antiche Arele, e un affinamento di 48 mesi in barrique regalano un vino di grande corpo: confettura di frutti rossi, spezie dolci e un equilibrato inserimento della freschezza.

Infine, il Recioto della Valpolicella, con la sua crema di zuccheri e un affinamento di 30 mesi, incanta con note di marmellata di ciliegia, mandorla e un finale dolce mai invadente, seguici su Instagram.