Alla sacra montagna di Nikkō di Pierre Loti

Alla sacra montagna di Nikkō
Tra il 1885 e il 1901 Pierre Loti si recò in Giappone cinque volte, e sempre per soggiorni lunghi che gli permisero di visitare le località più importanti del Paese e di immergersi nella sua cultura. Da questi viaggi, oltre a due romanzi (“Madame Chrysanthème” del 1887 e “La troisième jeunesse de Madame Prune” del 1905), ricavò un carnet de voyage (“Japoneries d’automne”), pubblicato nel 1889, che raccoglie testi di varia natura fra cui quello dedicato alla Montagna Sacra di Nikkō che qui presentiamo. Grazie a descrizioni vivaci e accuratissime, il lettore – ideale compagno di viaggio dell’autore – «vedrà» e «sentirà» quello che ha visto e sentito la sua guida, scoprendo i paesaggi e i tesori della grande necropoli degli shōgun Tokugawa, proverà come lui un senso di meraviglia e, in qualche misura, di sottile estraneità di fronte a una cultura e a un’arte tanto lontane, e in altri momenti, magari all’interno di un tempio o di una casa del tè, sperimenterà quel sentimento di profonda armonia che lo farà sentire «non più solo né spaesato».
Una selezione di stampe, dipinti e fotografie d’epoca completa le vivide descrizioni di Pierre Loti.
Una selezione di stampe, dipinti e fotografie d’epoca completa le vivide descrizioni di Pierre Loti.
Aneddoti personali
Ebbene si, il blocco del lettore è passato ancora una volta con un titolo di Pierre Loti.Recensione
Questa volta ho appena concluso “Alla sacra montagna di Nikkō”,un estratto del carnet de vojage di Pierre Loti (al secolo Julien Viaud, 1850-1923) dedicato al suo viaggio nella necropoli degli shōgun Tokugawa,
un meraviglioso complesso architettonico immenso immerso nelle foreste di cedri che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1999.
Nikkō appare misteriosa le cui forme dei santuari, i torō e le sculture si fondono con la natura e appaiono come fantasmi.
Pierre Loti racconta brevemente, il suo viaggio in treno da Yokohama a Utsonomiya, poi lo spostamento, possibile solo su un carretto trainato da agili potatori, attraverso i sentieri di pietra che si snodano fra i boschi e portano al complesso sacro di epoca Edo, dove vi è il mausoleo Ieyasu Tokugawa, fondatore dello shogunato.
Il libro si focalizza sulle sensazioni suscitate dal viaggio stesso.
L’autore è abituato alle maniere di città, difatti si stupisce dai modi di porsi degli abitanti del villaggio di Nikkō, dai loro inchini,
dalla gentilezza delle cameriere e dagli sguardi delle musmè e dai piattini in cui è servita la cena.
Egli, vive pienamente le tradizioni autentiche della terra nipponica.
Dopo aver esibito lo speciale permesso ottenuto in ambasciata dal Mikado, Pierre Loti ci narra dell’attraversamento di un ponte sacro in lacca rossa, con le cascate in sottofondo.
Ogni edificio è descritto con ogni particolare, con attenzione alle facciate, ai colonnati, ai rilievi con motivi zoomorfi o vegetali, agli elementi laccati in oro,
alle sembianze delle divinità, all’intreccio dei rami degli alberi del giardino più singolare del mondo.
Alla sacra montagna di Nikkō è un diario di viaggio narrativo dove le descrizioni dettagliate ti lasciano immaginare questi luoghi affascinanti e misteriosi.
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